La costruzione delle mura di Pisa inizia nel 1154 nella parte della città a nord dell’Arno; la realizzazione dell’opera si è protratta fino all’anno 1161, con il successivo completamento nel 1284 nella parte dell’area della Cittadella Vecchia.
Nella parte a sud dell’Arno, la costruzione delle mura è stata completata nell’anno 1186. Gli interventi sulle mura si sono protratti ulteriormente con la costruzione di terrapieni, torri e con il rialzamento di alcuni tratti; quindi possiamo dire che la cinta muraria è stata realizzata, nel suo complesso, nell’arco di circa un secolo e mezzo.

Ulteriori interventi per la realizzazione della Cittadella Nuova (attuale Giardino Scotto) situato a sud-est della cinta muraria e degli altri bastioni, sono stati realizzati dopo l’occupazione fiorentina tra il XV e XVI secolo. Il perimetro complessivo delle mura urbane misurava mt. 6.435 con una superficie interna di ha 201.8. Rispettivamente la parte a nord misurava mt. 4.678 con una superficie di ha 137.4 e la parte a sud di mt. 1.757 con una superficie di ha 64.4. Il tracciato delle mura ha seguito gli elementi naturali presenti, in particolare i corsi d’acqua che lambivano o attraversavano il centro abitato. Fino alla seconda metà del XIX secolo la cinta muraria rimane sostanzialmente integra; successivamente, con l’espansione della città, le mura non vengono salvaguardate e vengono operate significative demolizioni.
Alla metà del XIX secolo lo sviluppo della città si era pressoché contenuto all’interno della sua cinta muraria; in gran parte del circuito della mura era ancora presente la via Murorum, ovvero lo spazio lasciato libero sia all’interno che all’esterno, costituito da aree o strada pubblica aperte a tutti.
Tale previsione derivava da leggi comunali già previste fin dall’anno 1287. Il cosiddetto “pomerio” era segnato con cippi di pietra piantati a terra a una distanza di 3 pertiche pisane all’interno delle mura, equivalenti a circa mt.5.25 e a una distanza di 8 pertiche all’esterno delle mura, pari a circa mt.14. Molte di queste aree, tra i primi anni del Novecento fino al 1960, sono state occupate, in particolare all’interno delle mura, da orti, giardini e costruzioni.
Dopo l’ultimo conflitto sono state occupate anche le aree libere esterne alle mura urbane, in particolare le aree situate ad est della città, dall’attuale via Vittorio Veneto fino all’attuale via del Borghetto, dove le mura urbane non risultano più visibili e sono intercluse quasi totalmente in aree private.

Nell’ambito del piano degli interventi di sviluppo urbano sostenibile, il progetto mura è stato, non solo lo strumento per la riqualificazione e la salvaguardia di un importante sistema monumentale, ma un vero e proprio progetto urbano, che interpreta, attraverso l’articolazione del sistema delle mura, l’intera città storica, creando relazioni, ricadute e sinergie con gli spazi e i complessi architettonici interni ed esterni alle mura.